Il ritorno in Italia
Nel 1982, qualche anno dopo essere tornato in Italia, Roberto compie il grande passo: apre la storica bottega del cioccolato ad Agliana, per le festività natalizie. La prima boutique in via Provinciale Pistoiese e poi la seconda in via Bellini, nel corso degli anni, sono state visitate da clienti provenienti da ogni parte della terra, per vedere la magia della lavorazione del cioccolato. In questi laboratori, infatti, la creatività di Roberto si è espressa ai massimi livelli, sfornando continue e vertiginose invenzioni.
Aveva le idee chiare sul valore, economico e sociale, dell’artigianalità del suo lavoro. Ad un giornale, che lo intervistò, disse: “Devo dire che il cioccolato ha sempre affascinato tantissimo gli italiani, in particolare le specialità artigianali, quelle che non si trovano al supermercato, legate a particolari ingredienti del territorio o realizzate con materie prime di elevato pregio e sfumature aromatiche naturali. Oggi più che mai il pubblico è alla ricerca della vera artigianalità ed è affamato d’informazioni. Ama conoscere la provenienza del cacao da cui deriva il cioccolato, sapere che le mandorle sono della migliore qualità di Bari, le nocciole del Piemonte, i pistacchi di Bronte, gli agrumi del Sud.
Il consumatore italiano predilige i gusti “rotondi”, delicati, ma non troppo dolci, in particolare quelli legati alla tradizione, come il gianduja, e alla frutta secca, al caramello e al latte. Rimane il fatto che il cioccolato per antonomasia è quello fondente, caratterizzato da una percentuale dal 70 all’80% di cacao.”
Roberto Catinari è un’icona del cioccolato italiano ed è stato uno dei protagonisti indiscussi ai tempi in cui nasceva la Chocolate Valley toscana. Anzi, si può dire senza tema di essere smentiuti, che è stato l’ispiratore di altri bravi cioccolatieri toscani.
Oltre a tanti premi internazionali, Roberto Catinari è stato nominato Cavaliere della Repubblica nel 2012.